mercoledì 30 giugno 2010

Forever 21 fashion show: al lavoro! (e c’è anche la foto di Brett!)

Romantic Look

Brett
FOREVER 21 a Times Square
FOREVER 21  a Times Square

Subito dopo avere “svestito” Brett, mi avvicino alla prof che  nel frattempo sta spiegando come sono suddivisi i carrelli con i vestiti e in che ordine i modelli sfileranno. I “temi” della sfilata sono cinque: downtown, romantic, preps, hippie e street (il mio caro Brett è finito in questo gruppo alla fine).

Io sono assegnata al tema romantic, che e’ in assoluto il mio preferito: gonnelline svolazzanti, canotte trasparenti, gilet di pizzo, collane di perle, anelli enormi, bracciali luccicosi. Le mie compagne di lavoro sono una ragazza brasiliana e una ragazza di origini italiane, che continua a ripetermi ridendo una delle poche parole italiane che conosce “bonazzi” (???). Noi tre siamo affidate a ben 7 modelli: 6 ragazze ed un ragazzo. Prima che  questi siano pronti per essere vestiti studiamo i vari look per essere preparate quando arriveranno truccati e pettinati.

Eccoli!

Ciao Irina ciao Iana, ok brave spogliatevi, ecco mettete i vostri vestiti qui per terra. Irina infilati questa gonna e le calze e poi sopra devi metterci i calzettoni. E adesso tieni la canotta e il gilet. Riesci a infilarti tutti questi bracciali da sola? Va bene faccio io. Iana tu a che punto sei? Aspetta che ti abbottono la camicia. Attenta al trucco! Non sporcare niente! Jessica tutto a posto? Bene sei stata velocissima! Sì aspetta tira su i capelli che ti metto le collane. Ok siete pronte!!! Andate andate mettetevi in fila, adesso tocca a voi!!

(Mamma mia come sono belle!!! Devo ricordarmi di mettermi a dieta!!! Se fossi più magra i vestiti mi starebbero meglio!!!)

La musica parte a tutto volume e la prof ci dà il permesso di metterci in un angolo e guardare la sfilata. Noi corriamo tutte contente per approfittare di questa grande opportunità (di solito infatti rimaniamo nel backstage aspettando che i modelli tornino per  poi svestirli, ma questa volta la sfilata è un pò più lunga e quindi abbiamo qualche minuto per godercela anche noi…evviva!) I modelli e le modelle partono dal primo piano del negozio, scendono poi sulle scale mobili, fino ad arrivare all’ultimo piano mentre gli invitati possono così ammirare loro e soprattutto i loro vestiti a qualsiasi piano si trovino. Qui poi sfilano su una passerella e si mettono in posa per i fotografi.

Persa tra musica, vestiti, flash dei fotografi, applausi degli ospiti, sento a malapena la prof che ci richiama al lavoro…svelte i modelli stanno tornando! Ed ecco che si ricomincia a spogliarli!!!

Anna

lunedì 28 giugno 2010

Forever 21 fashion show: Brett

Brett è -issimo.

Io guardo immediatamente quali sono i vestiti che dovrà provarsi: canotta bianca con stampa, giacca verde, berrettina in lana (la sfilata è per la Collezione Autunno-Inverno 2010), guanti e sì, ci sono anche loro, i jeans. Prendo in mano le grucce. La berretta mi cade. Mentre la raccolgo vedo con la coda dell’occhio che Brett è già in mutande di fronte a me. Ok Anna. Passagli prima i jeans. Così se li mette e sei a posto. Bravo Brett bravo, fai da solo vero? Adesso mettiti la canotta e la giacca, bravissimo! Ed ecco tieni la berretta verde…come i tuoi occhi…Anna stai focalizzata sui vestiti! O mamma mi ha detto qualcosa!!! “Ahah (risata isterica) hai ragione i jeans ti stanno veramente troppo stretti!”. Ed ecco che Brett se ne va, la stylist deve approvare il suo look. Io guardo le altre ragazze: una mi fa l’occhiolino, l’altra ok con la mano, un’altra ancora mi dice “Lucky you!”. Ma io non mi sento per niente fortunata! Sono timida!

Dopo 5 minuti Brett è già di ritorno. Si toglie come prima cosa i jeans, poi mi passa la canotta, la giacca, la berretta e i guanti. Ed eccolo di nuovo in mutande di fronte a me. E questo è solo l’inizio!

Anna

venerdì 25 giugno 2010

Forever 21 fashion show: the beginning

FOREVER 21 a Times Square

Alle 1830 spaccate mi trovo di fronte al nuovo negozio Forever 21, blindatissimo per l’evento al quale si può partecipare solo su invito. Times Square e’ sempre la stessa: luci, rumori, colori, un delirio insomma. Con circa 40 gradi io sono tutta vestita di nero, pantaloni lunghi e camicia, senza anelli nè bracciali che rischiano di rovinare i vestiti. Mi dirigo sulla Broadway, al numero 1540 . L’entrata del negozio e’ sovrastata da 3 immensi schermi che alle 21 trasmetteranno in diretta la sfilata. Mi avvicino al bestione della sicurezza e gli comunico che sono una dresser volontaria. “Ok entra”, mi dice. Sorrido al bestione. Lui impassibile. Cominciamo bene. Entro e sento su di me gli sguardi invidiosi di tutte le ragazze che stanno cercando di corrompere la sicurezza per poter avere accesso al party…che soddisfazione! Entrare in un negozio Forever 21 vuoto, senza musica, senza ragazze impazzite che si rubano i vestiti dalle mani, e’ una sensazione stranissima: sono sicura che non rivedrò mai più gli scaffali così in ordine e i colori così ben distribuiti! Il negozio e’ su 4 piani, il piano terra e 3 piani sotterranei. La sfilata si terra’ all’ultimo piano e il backstage quindi si trova anch’esso al Lower Level 3, come lo chiamano qui. Mi infilo sulle scale mobili, circondate da bestioni che controllano che nessuno esca dal percorso delle scale per rubare qualcosa, e arrivo al backstage, nascosto nell’angolo piu’ remoto del piano.  Appena entro vengo abbagliata da luci, colori, voci, schiamazzi…siamo nel backstage di Forever 21, non di Calvin Klein…e si vede! A destra sono posizionati tutti i truccatori e i parrucchieri (che piastre straneeee, ok Anna ricordati la marca). Ognuno ha il suo tavolino corredato di specchio gigante e un faretto. Su ogni tavolo ci sono centinaia di cosmetici! Creme, ombretti, spray, mascara… guardo tutto come in un sogno…io a malapena so darmi il lucidalabbra! A sinistra dell’ingresso invece, ci sono 5 carrelli con i vestiti, suddivisi a seconda del modello/a che dovrà indossarli (sulle grucce sono appiccicati i cartellini con i rispettivi nomi).


Mentre aspettiamo che la prof e le sue assistenti ci assegnino ad una modella/o mangiamo qualcosa al catering (di solito non siamo mai trattate così bene…): panini con prosciutto e brie, grissini, taaanta verdura (siamo pur sempre ad una sfilata e le modelle oltre a quella non mangiano niente!) e la mia adorata Coca Light.

Ed ecco che, come sempre attorniati da un’aura di luce, entrano i modelli, 5 maschi e 23 femmine. Solita storia degli -issimi: magrissimi, altissimi, bellissimi. Le modelle cominciano a sottoporsi una alla volta alla “tortura” (così dicono loro!!) di trucco e parrucco, mentre i ragazzi parlano  o leggono un libro. Ad un tratto una delle assistenti della prof si avvicina e ci comunica che dobbiamo  velocemente vestire 6 modelle/i che ancora non hanno provato i loro abiti. Anna tu vesti Brett. Ok. Un attimo. Cos’è che ha detto?? Brett?? Un ragazzo?? Nooooooooooo!!!!!!!!!!!

Anna

giovedì 24 giugno 2010

E stasera…Forever 21 fashion show!


Quindi, stasera alle 1830 saro’ una dresser volontaria per la sfilata che Forever 21 terra’ a Times Square all’interno del nuovo negozio e trasmessa attraverso un mega schermo poi all’esterno. Sono emozionata! A noi volontarie e’ stato richiesto di vestire tutte di nero, con scarpe molto comode (l’attesa per i modelli/e e’ lunga) e possibilmente con una borsa piccolina a tracolla, in quanto lo spazio sara’ veramente ridotto (questo e’ un problema perche’ le mie borse sono tutte enormi!).


Ho trovato altre informazioni riguardo al megastore: e’ disposto su 4 piani (ha preso il posto del Virgin Megastore), ci saranno 151 camerini (!) e 32 casse. Sara’ il piu’ grande Forever 21 degli Stati Uniti…ma non per molto. A breve aprira’ infatti un negozio a Las Vegas ancora piu’ grande!

Fatemi un grande In Bocca al Lupo e poi vi racconto come e’ andata!

Anna

mercoledì 23 giugno 2010

Forever 21 a Times Square!

FOREVER 21 a Times Square

Mi ricordo che a Dicembre, passeggiando per la città, mi sono imbattuta in un cartellone pubblicitario gigantesco: Forever 21 sta arrivando a Times Square. Questa frase non sono più riuscita a togliermela dalla testa, e sono mesi che mi logoro a chiedermi quando sarebbe stato il gran giorno…e finalmente è arrivato!!! Venerdì mattina aprirà le porte a tutte le shopaholic il più grande store Forever 21 (10mila metri quadrati)!!! E, udite udite, la mattina dell’apertura, le prime mille persone che si recheranno al negozio, potranno aggiudicarsi dei buoni spesa da $10, $20, $50, $100 o $250! Sììììììì!! Ovviamente io non sarò tra le prime mille, ma tra le prime 10!

FOREVER 21 a Times Square

Inoltre, vi ricordate che attraverso il Fashion Institute of Technology al quale sono iscritta ho la possibilità di partecipare come volontaria alle sfilate di moda qui a NY? E indovinate chi sfilerà proprio a Times Square giovedì sera? Ok ve lo dico: 28 top models per Forever 21, che per l’occasione ha organizzato una serata/evento per promuovere l’apertura del suo mega store. E indovinate chi le aiuterà a vestirsi e a svestirsi? Ma io, naturalmente!!!

Anna

lunedì 21 giugno 2010

Cara Camilla

Cara Camilla,

ma dove siete finiti?? Un giorno avete infilato tutte le vostre cose dentro a delle grosse valigie, avete chiuso la porta dietro di voi e non siete più tornati…vi ho per caso fatto qualcosa?? Ve lo giuro, le unghie sul divano non me le faccio più!

Dopo qualche giorno che ve ne siete andati, una sera sono arrivati due ragazzi strani: lei con i capelli rossi e lui con lo zainetto. Mi hanno accarezzato, si sono parlati un pò sottovoce e poi hanno tirato fuori dallo sgabuzzino la mia gabbietta…ma cosa credono che io sia stupida? Io l’avevo capito che quella era la mia gabbia e che con quella mi avrebbero portato da qualche parte..ma io credevo mi avrebbero portato da te!!! Invece dopo un lungo viaggio in taxi, siamo arrivati in un quartiere nuovo, vicino alla 125th Street…ma Camilla…ma mi hanno portato ad Harlem??!

Il loro appartamento è carino (anche se molto più piccolo del nostro) e ci sono mobili stranissimi! Praticamente il tavolo è di legno ed ha le quattro gambe ricoperte con dei cartoni, tipo parastinchi dei calciatori…forse ad Harlem si usa così? Sul divano c’è un vecchio lenzuolo bianco che per me sta malissimo con il resto dell’arredamento…ma a loro sembra piacere perchè lo tengono  tutto il giorno.  Inoltre, io mi ricordo che la nostra cucina era piena di pentole, utensili, posate dappertutto…loro invece tengono tutto sigillato nei cassetti. Questi due sono proprio strani!!

Comunque volevo dirti che in fin dei conti mi trovo bene in questa nuova casa: le unghie posso farmele sotto il divano, la notte dormo sul tavolo, nel lavandino del bagno, o nella vasca e di giorno mi piace giocare con le zanzariere e tagliarle con le unghie…è così divertente!! A volte quei due mi vedono giocare e la faccia gli diventa tutta rossa e urlano qualcosa, allora io per non sentirli mi vado a fare le unghie sotto il divano! Poi appena escono per andare al lavoro mi rimetto a giocare!

Quindi non preoccuparti per me, io sto bene…però mi mancate! Tornate presto!

Miao

Vittorina

domenica 20 giugno 2010

Vittorina


La vedete questa bella gattina? E’ Vittorina!! E’ la gatta di Camilla: mentre lei è in vacanza mi ha chiesto di tenerla nel mio appartamento. Per lei un gran cambiamento: da Tribeca ad Harlem! Io ed Antonio l’abbiamo da sempre immaginata come un tornado che avrebbe distrutto i nostri mobili, i nostri vestiti e le nostre vite. Invece per ora non ha fatto danni…anche perchè abbiamo preso le dovute precauzioni! Il nostro è diventato un appartamento a prova di gatto: gambe del tavolo avvolte da cartoni (lo so magari è esagerato…ma non si sa mai!), lenzuolo su metà divano (l’altra metà è ancora nostra!), porta della camera da letto praticamente chiusa a chiave (almeno lì…vietato l’accesso), utensili della cucina nascosti tutti dentro gli armadietti.

Cosa dite, basterà? Vi tengo aggiornati!

Anna

mercoledì 16 giugno 2010

Quella volta che ho vestito i modelli di Calvin Klein, part 3


E va bene, ve lo confesso subito, non voglio prendervi in giro: la prof. mi ha assegnato ad una modella, una ragazza. Io non sono stata una delle elette scelte per vestire e svestire un modello. Forse avrà visto la fede che porto al dito o forse le altre volontarie erano raccomandate, fatto sta che io ho dovuto vestire Lilian, una stangona russa. Tutto sommato non posso lamentarmi: Lilian era una brava ragazza, educata e tranquilla. Così brava, educata e tranquilla che mi lasciava anche qualche secondo per sbirciare i ragazzi. E lo sapete cosa ho scoperto? Che alcuni modelli dovevano indossare solo i boxer..sìììì avete presente i boxer Calvin Klein? Per farla breve: sfilavano solo con le mutande! Provate ad immaginarvi la mia faccia quando ho capito cosa sarebbe successo: non vedevo l’ora di raccontarlo e mi veniva anche da ridere! Così, mentre alcuni, più timidi e riservati, hanno afferrato i loro boxer e sono andati a cambiarsi in bagno, altri, incuranti delle tante persone che avevano intorno, ma soprattutto della dresser a loro destinata, si sono tolti le mutande con cui erano partiti da casa, si sono fatti passare (no dai infilare no, non esageriamo) i boxer Calvin Klein e, devo ammettere, abbastanza velocemente, li hanno indossati, pronti per sfilare.


Che giornata memorabile!

Anna

Quella volta che ho vestito i modelli di Calvin Klein, part 2



Prime ad entrare nella stanza sono le modelle. Appena le vedo una domanda mi sorge spontanea: ma queste da quant’è che non mangiano??! Magrissime, bianche, con le occhiaie…ok, magari sarà l’invidia latente quella che sta parlando ora al mio posto, ma a me quelle stecchette sembrano tutt’altro che in salute.


E poi fu la luce.

Sì, la luce.

Quando i modelli entrano nella stanza il mondo sembra fermarsi al loro passaggio. Sono degli dèi. Avete presente quando passeggiando per la strada vi capita di incontrare un bel ragazzo, così bello che se stavate parlando le parole vi si bloccano in gola e non potete fare a meno di voltarvi a squadrarlo? Ecco, fate finta che quel ragazzo, quello che vi ha fatto seccare la gola e che vi ha fatto venire il torcicollo, non sia niente paragonato alla bellezza dei miei modelli (sì. Miei.). Sono tutti giovani, capelli chiari e occhi chiari. Visi angelici ma non troppo (alla fine a noi piacciono bastardi). Si presentano in showroom con jeans largo sdrucito, polo o t-shirt e scarpe da ginnastica. Alcuni hanno lo skateboard sotto braccio. Che dire di più? Secondo me hanno il passaporto per il pianeta degli uomini meravigliosi, dove ci si arriva con le macchine volanti o con il teletrasporto, sicuramente non con la metropolitana.

E voi pensate che questi extra-terrestri della bellezza siano in grado di vestirsi e svestirsi da soli? Ma per piacere!! Per mia/nostra fortuna…no!!!

Anna

lunedì 14 giugno 2010

L’angolo del guardaroba, #4

Think Closet, $108

Questo bel vestitino estivo l’ho comprato qualche mese fa in un negozietto a Nolita, Think Closet, che si trova anche a Soho e nell’East Village. Ogni tanto, quando ho voglia di qualcosa di particolare, vado a dare un’occhiata in quello che si trova su Mulberry Street e non rimango mai delusa. Questo me l’ha regalato Antonio quando ho preso il mio primo stipendio americano (come dico sempre: ogni scusa è buona per festeggiare qualcosa).

Anna

domenica 13 giugno 2010

Quella volta che ho vestito i modelli di Calvin Klein, part 1

E’ sì cari miei. Avete presente quelle meravigliose creature che vedete in tv o nelle riviste di moda? Strapagate, bellissime, magrissime e perfette? Ebbene, non sono nemmeno in grado di vestirsi da sole. Sì avete capito bene. E come lo so? Perchè sono stata una dresser volontaria ad una sfilata di Calvin Klein. Cos’è una dresser?, direte voi. E’ una persona che aiuta i modelli/e nel backstage delle sfilate a vestirsi il più velocemente possibile  prima di sfilare sulla passerella. E’ un lavoro di grande responsabilità! Una dresser deve studiare in maniera perfetta il look che lo stilista ha scelto per quel determinato modello/a (attraverso alcune foto), deve poi assicurarsi che quei vestiti a lui/lei destinati siano in ordine e soprattutto che ci siano tutti e per finire deve vestire il modello/a di turno e svestirlo/a poi a fine sfilata. Sì, vestire e svestire.


La mattina della sfilata mi reco tutta intimorita all’appuntamento nello showroom di Calvin Klein: non sapevo cosa aspettarmi, era la mia prima esperienza e non volevo fare brutte figure, tanto che la sera prima avevo cercato su Google Images una foto di Calvin per essere pronta nel caso mi si presentasse davanti… Lo showroom è enorme, tutto bianco, minimale, proprio nello stile Calvin Klein. I vestiti sono tutti divisi a seconda dei modelli che li indosseranno e appesi su alcuni carrelli. Ma cosa c’è in quelle buste trasparenti? Mutande da uomo? Mah…

Mentre mi guardo intorno cercando di immagazzinare ogni minimo dettaglio, ecco che la prof. incaricata di organizzare e supervisionare noi dressers entra nel grande loft bianco e affida a noi volontarie diversi compiti: c’è chi deve usare uno strumento tipo il Vaporetto per togliere alcune pieghe rimaste sulle camicie, chi con le forbici deve tagliare le etichette più ingombranti, chi, come me, deve togliere gli adesivi bianchi dalla suola delle scarpe (mentre le modelle camminano non è professionale che si intraveda il bianco delle etichette).

E improvvisamente, quando tutto è pronto, inaspettatamente, senza avvisarci, così, di punto in bianco, la prof. grida: “fate entrare i modelli!!!”.
Anna

sabato 12 giugno 2010

Set cinematografico dietro l’angolo

"Come d'Incanto"























Vi ricordate il film Enchanted (in italiano Come d’incanto), prodotto dalla Walt Disney Pictures? La principessa Giselle (Amy Adams), promessa sposa del principe Edward, vive felicemente nel suo mondo fiabesco a cartoni animati, finchè un giorno, poco prima delle nozze, la malvagia Regina Narissa (Susan Sarandon), per paura di essere detronizzata, la catapulta nel mondo reale e più precisamente  a Manhattan. Qui, dopo varie peripezie, incontra finalmente il suo vero principe azzurro, che è poi anche il nostro, in quanto si tratta di Patrick Dempsey (per chi non lo ricordasse, anche se ne dubito, il Dottor Dereck Sheperd di Grey’s Anatomy).


Sapete cosa ho scoperto? Che l’appartamento che nel film appartiene al bel Patrick si trova proprio dietro casa mia!!! Sìììì!!! (ok, adesso sembro una bambina…ma queste cose mi emozionano!). Si trova esattamente al 440 di Riverside Drive, in un palazzo chiamato The Paterno, nell’angolo tra la 116th Street e Riverside Drive. Ci passo davanti praticamente ogni giorno! Ancora un cavallo bianco parcheggiato non l’ho visto…cosa dite, ho qualche speranza?! Patrick!!!!

The Paterno, 440 Riverside Drive, NY


Anna

lunedì 7 giugno 2010

Tutti al mare tutti al mare a mostrar...Part 2

Ho circa 30 secondi per non perdere un weekend agli Hamptons, tra l’altro il mio PRIMO weekend agli Hamptons, e l’uomo della mia vita (beh qui ho un po’ esagerato…ma ci stava bene).

Sorrido. Gli dico “aspettami 5 minuti”. Con ostentata (ma assolutamente dolorosa) facilita’, mi incammino col mio valigione verso i 5 piani di scale del mio building. Con la poca forza ormai rimastami trascino la valigia su, apro la porta, apro la valigia, a caso tiro fuori un costume, un vestito, un paio di sandali, una t-shirt, un paio di jeans, il beauty e, non poteva mancare, il mio bracciale preferito di Laura B. Butto tutto in una borsaccia di pelle e corro giu’ per le scale, ridendo come una pazza (il cinese del piano di sotto quando mi vede passare scuote la testa….).

Ale, per fortuna, e’ ancora li. Questa volta mi sorride. Siamo pronti.

Arriviamo che sono a mezzo tra una medusa (mi sarei dovuta legare i capelli) e una civetta col raffreddore (mi e’ entrata mezza NY negli occhi dato che chiaramente ho dimenticato gli occhiali da sole). Ale invece e’ ancora piu’ affascinante tutto scarmigliato…..(lo so , lo so vi sto facendo venire il diabete…).

La casa e’ bellissima, sul mare, tutta di vetro.

Entriamo e so subito che sara’ un weekend indimenticabile dai sorrisi e dall’atmosfera (e dal bicchiere di vino) che mi accolgono.

Sono tutti uomini, tranne Chiara che mi invita subito per una nuotata.

L’acque e’ fredda, mi  butto veloce, senza pensare. Mi piace stare con la testa sotto, mi sembra veramente che mi si rinfreschino le idee. Era tanto che non mi sentivo cosi’, libera.

Torniamo a casa, le narici mi si riempioni di cibo,vino, candele, oceano.Ci vogliono viziare , i nostri uomini. Sul terrazzo di fronte al mare la tavola e’ apparecchiata, le candele sono accese, i fiori sistemati sbadatamente su ogni piatto.

Ale’ e’ di spalle, guarda il tramonto. Max cucina, ama farlo anche se non e’ il suo lavoro.

La doccia e’ all’aperto, sotto le stelle.

Bacio

Carlotta

I miei corsi al FIT


A Novembre del 2009, arrivata da pochi mesi a NY, decisi di iscrivermi al FIT (Fashion Institute of Technology, 7th Avenue e 28th Street, una delle più importanti università che si occupano di moda e design al mondo) per prendere un certificate in Fashion Events Planning, praticamente un titolo di studio come organizzatrice di eventi di moda (sfilate, party, trunk show, eccetera). Il FIT è il sogno di ogni appassionata di moda e di eventi ad essa correlati: si parla di abiti, design, stilisti, si vedono e commentano video delle sfilate più importanti, si cerca di capire insomma come funzioni veramente il “dietro le quinte”del grande circuito della moda. Da qui sono usciti alcuni dei designers più importanti e famosi al mondo: Reem Acra, Francisco Costa, Carolina Herrera, Calvin Klein, Michael Kors. Il nome di Anna Wintour (direttore di Vogue e uno dei personaggi più influenti della moda mondiale) aleggia nelle aule e la sua biografia viene analizzata in classe. E’ lei che decide se uno stilista avrà successo o no, ed è sempre lei che detta le regole del fashion in tutto il mondo. E quindi 2-3 sere della mia settimana, dopo il lavoro, sono dedicate a seguire questi corsi, per me così affascinanti, che mi aiutano a capire cosa succede nel backstage dei miei sogni.

Anche attraverso esperienze sul campo. Ed ecco come, una mattina all’alba, mi sono ritrovata a partecipare come volontaria ad una sfilata di Calvin Klein.
Anna

domenica 6 giugno 2010

L’angolo del guardaroba, #3

FOREVER 21, $24.80


Sì lo so sono monotona. Ancora FOREVER 21. Ma ditemi voi: come si può resistere a questi sandali?! Io non ci sono riuscita e appena li ho adocchiati in lontananza, laggiù, sulla mensola, soli soletti, che quasi sussurravano il mio nome, non ho potuto fare a meno di “regalarmeli” (un buon motivo c’era, come sempre, ma adesso non ricordo…). Sono comodissimi, super economici e super trendy. Meglio di così!
Anna

venerdì 4 giugno 2010

Art Gallery Reception.The beginning….

Ieri alle 6 ho chiamato Giorgio e gli ho “annunciato” che saremmo andati alla Randall Gallery a Dumbo (Brooklyn) all’opening della mostra fotografica del nostro connazionale Renato D’Agostin. Era troppo che non mettevo il naso fuori di casa, avevo voglia di un po’ di “mondanita’.

Quello che Giorgio non sapeva era che la babysitter, come al solito, non poteva restare la sera, quindi Filippo il Terribile sarebbe venuto con noi.

L’ho agghindato con un vestito camicia a scacchi, proprio da alternativo di Brooklyn. Ho agghindato la sua mamma con un vestito forse anche troppo elegante (ma non usciamo mai e avevo voglia di metterlo) e sono scesa per andare ad incontrare il mio bel maritino. Quando ha visto arrivare me e Filippo agghindati di tutto punto non ha avuto il coraggio di dire nulla………..(mi aspettavo gia’: “ma Camilla il bimbo e’ stanco, e anche il suo papa’ dato che i dentini ci hanno tenuti svegli tutta la notte, non potevi chiamare la babysitter?…”)

Invece ha avuto pieta’ della sua bella (ahahah) supertrendy mogliettina e del suo bimbo alternativo e ci ha accolti con un bel sorriso.

E via destinazione DUMBO….Facile direte voi. E invece no. Primo c’era il cambio di shift dei taxi, ovvero l’ora in cui i taxi finiscono il turno ed e’ praticamente impossibile trovarne uno. Prima imprecazione di Giorgio, dopo circa 25 minuti di inutile braccio sollevato. Ne vedo uno dall’altro lato della strada. “heyyyyyyyyyyyyyyyyy” grido ”hey please, here!!!”. Il taxista turbantato si ferma. Halleluiah. Carichiamo tutto nel taxi, vi assicuro non e’ impresa facile…e ci posizioniamo io e Filippo dietro (che mi guarda come dire “ma mamma dove cavolo mi stai portando???”) e Giorgio davanti accanto al Turbante.

Il taxista mi chiede la destinazione. “Dumbo, Brooklyn” gli dico. Lui  mi guarda nello specchietto , con uno sguardo misto tra pieta’ e scherno, e mi dice “I don’t go to Brooklyn Miss”. Seconda imprecazione di Giorgio.

Dobbiamo scaricare tutto, compreso Filippo il Terribile che ha cominciato a gridare (svariate imprecazioni di entrambi). Ha ragione. E’ passata un’ora e abbiamo percorso un blocco. Abbandonare l’impresa. MAI.

Braccio alzato altri 20 minuti e finalmente ce la facciamo. Siamo a Dumbo. Entriamo nella Galleria. E’ tutto buio. Come mai? Sara’ una decisione dell’artista? Ah dimenticavo…oltreche’ buio ci sono circa 40 gradi…..(Giorgio sta per perdere il lume della ragione). Finalmente troviamo Cristina, la fidanzata di Renato, l’artista. Ci spiega che un’ora prima e’ saltato l’impianto elettrico, quindi niente luce, niente aria condizionata.

Le foto di Renato sono belle, pulite, luminose.

Giorgio col sorriso di un Rotweiler mi dice che scende a fumare una sigaretta con Gasparre, un francese magretto amico di Renato.

Io e Filippo ci piaziamo vicino alla finestra, con una bella birra ghiacciata (mamma degenere…e sara’ solo la prima….). Filippo e’ buono, tutti lo vezzeggiano, ride, io mi godo la birra e il “suono” della gente. Dopo un po’ piange. Strano, di solito a quest’ora dorme. Continua, non capisco. Mi avvicino, lo bacio….e capisco. Capisco che adesso devo trovare una soluzione. I bagni sono completamente al buio, mi dice Cristina, non hanno finestre. Lei pero’ ha una pila. Mi avventuro per i corridoi bui , con la pila tra i denti , il bimbo che piange e due o tre movimenti che scorgo sul pavimento….non voglio sapere cosa sono…

Dove cazz..e’ Giorgi????

Camilla

Lo smalto di Shrek



Ecco il mio ultimo acquisto: smalto color VERDE ORCO, ispirato a Shrek.

La marca è OPI, famosa per i suoi smalti multicolore che io adoro e che questa stagione si è ispirata all’orco Shrek per la sua ultima collezione. Potete trovare anche il colore FIONA (una tonalità del beige) o il colore dedicato al GATTO CON GLI STIVALI (azzurro) o a CIUCHINO (viola). Prezzo: $8.50.

Che l’orco sia con voi!

Anna

giovedì 3 giugno 2010

Sandalo perfetto (io l’ho comprato giallo)


Ho trovato il sandalo perfetto. Ha un tacco comodissimo, costa nulla $39.99 e c’e’ di tutti i colori.

Peccato che lo vendano solo a NY. Lo potete ordinare online su www.macys.com.

Camilla

martedì 1 giugno 2010

Tutti al mare tutti al mare a mostrar le….

Eccomi. Dopo il mio primo weekend Hamptoniano. Sapete cosa sono gli Hamptons? Sono le spiagge dei Newyorkesi, dei Newyorkesi cool però (e ricchi!!!).

Eravamo rimasti al messaggio di Ale. Il messaggio era breve, ma dolce. Voleva sapere come stavo (ma che strano, chissa’ come mai, non ero mica ridotta male la sera prima ahahahahah) e se avevo progetti per il Memorial Day weekend. E cos’è il Memorial Day? E’ il primo weekend dell’estate, il primo weekend in cui i newyorkesi tirano fuori dall’armadio costumi e bermuda e si buttano nella movida hamptoniana. Sì perche’ gli Hamptons sono una piccola New York di sera, tra feste, ristoranti e aperitivi. E  Carlotta è stata invitata! Ale, che ho richiamato dopo qualche ora, (è sempre divertente fare la preziosa e poi speravo che mi tornassero in mente altri episodi della notte precedente) mi ha detto che andava con degli amici a South Hampton e che se mi faceva piacere potevo unirmi a loro. Chiaramente io ho accettato. Gli avevo chiesto (GIURO) se c’era qualcosa che dovevo portarmi o fare, lui semplicemente mi ha detto di viaggiare “leggera”. Avevo una settimana di tempo per prepararmi:

- guardaroba (come cavolo ci si veste agli Hamptons? Casual o elegante? Pareo tipo Formentera o  come al Forte? Googolare subito!!!);

- ceretta (beh non posso presentarmi come le scimmie dello zoo del Bronx);

- manicure e pedicure (vado nel posto segreto di Camilla);

- una lampada ( sono bianca, pelosa anche se ancora per poco, morbidina) perchè ti fa sembrare più “sana”.

Una settimana, ce la potevo fare. E ce l’ho fatta…con qualche incidente di percorso…tipo la cinese che mi ha fatto la ceretta che usava uno scalda cera del 1980 e soffiava come una pazza  sulla cera fumante (secondo me anche con qualche sputacchio) e che mi ha lasciato qualche bruciaturina, la ricerca del costume perfetto che si e’ conclusa col NON provare il costume perchè tutti i camerini in cui ero stata mi facevano sembrare una mozzarella di bufala, una lampada che mi ha trasformato in una mucca grazie alle bruciaturine della cinesina soffiatrice. Ma non importava….andavo agli Hamptona…con Ale!!!

Partenza ore 14:00 di venerdi. Ale mi sarebbe venuto a prendere .

Ore 13:30 Vestita di tutto punto, dopo essermi cambiata circa 40 volte, comincio a scendere per portare giu’ il mio “piccolo” bagaglio per le scale del mio loft cinese.

Ore 14:00 Mi arriva un text message di Ale che e’ in ritardo…che fare? Sono gia’ giu’, non posso riportare su la valigia. Ci sono circa 30 gradi. Sono sudata fradicia. E mi sento sporca…siete mai stati su Canal Street per mezz’ora? Se sì mi potete capire. Ma non importa…..

Ore 14:30 Ale e’ arrivato. In moto. Ha guardato con orrore il mio valigione (e forse anche me tutta sudata). Mi ha detto che la notte del tatuaggio (e del nostro primo e ultimo bacio probabilmente) mi aveva raccontato che lui girava sempre con la sua vecchia, adorata BMW. Sono letteralmente fottuta. E adesso come cazzo faccio? (scusa Cami, so che mi hai detto di non scrivere parolacce…ma qui ci andava proprio!).

Bacio

Carlotta