domenica 29 aprile 2012

Customer service

L'america e'famosa per il customer service. Noi Italiani appena arrivati negli USA rimaniamo piacevolmente sorpresi dai sorrisi dei commessi dei negozi che non mancano mai di dirti buongiorno o buonasera e il famoso "have a great day" o "stay warm" (se fa freddo),"stay cool " (se fa caldo) e mille altre frasi di cortesia, rimaniamo ancor piu'stupiti dalla gentilezza e affabilita'dei camerieri dei ristoranti, dalla quasi imbarazzante servizievolita'( esiste questo termine?) delle cinesine che ci fanno mani e piedi e cosi' via. Ma non e'tutto oro quello che luccica.Tutta questa apparente voglia di soddisfare il cliente e'proporzionata alla mancia di cui questi poveri disgraziati vivono.Ci mettono poco a sputarti nel piatto e rincorrerti per strada se non hai lasciato almeno il 20% del conto.( esperienza personale) Dove voglio arrivare? Voglio arrivare alla mia recente esperienza col customer service della T mobile, la compagnia telefonica del mio cellulare. Sono tre mesi che non ricevo i messaggi dai numeri italiani. Solo io, Giorgio che ha il mio stesso contratto li riceve. Sono tre mesi che chiamo il customer service del telefono e tutte le volte le solite risposte. Chiamata tipo: Io : salve ho un problema col telefono,ho gia'chiamato 100 volte, non ricevo i messaggi dai numeri italiani. Customer service: miss Bazzanti, ci dispiace da morire sentire che sta avendo questo problema. Io: me l'hanno gia'detto che vi dispiace,ho solo bisogno che il servizio funzioni. Customer service : miss Bazzanti,ci dispiace veramente tanto sappiamo quanto sia importante per lei comunicare con i suoi Cari. Io: non me ne frega niente se vi dispiace voglio solo che sti x@$? Di messaggi funzionino. Customer service: Miss Bazzanti le siamo vicini e capiamo la sua difficolta' aspetti che la connetto con il nostro centro tecnico. Io: ma vaff... Centro tecnico: Miss Bazzanti vediamo qui dalle note precedenti lasciate dal nostro collega che lei ha problemi a comunicare con i suoi amici e parenti in Italia e a nome della T Mobile vogliamo dirle quanto ci dispiace e che capiamo benissimo il suo disagio. Io: senti brutto stronzo non me ne frega un cazzo se tu capisci o non capisci, se ti dispiace o non ti dispiace voglio solo che sti merda di messaggi mi arrivino!( scusate le parolacce ma mi fanno perdere la testa) Centro tecnico: capiamo la sua frustrazione Miss Bazzanti, stia calma e lavoreremo al meglio perche' lei possa comunicare come e'giusto con i suoi cari. Io: silenzio e grugniti Centro tecnico: adesso,Miss Bazzanti mi ripeta esattamente quando e'cominciato il problema e mi dia tutti i dettagli cosicche'il nostro ingegnere possa nuovamente analizzare il problema. Io: senta caro mister Stronzo, io i dettagli li ho gia'dati 100 volte, lei li ha scritti li davanti sul suo schermo di merda.Il dettaglio che voglio darle e'che se non mi risolvete il problema io cancello il mio contratto con T mobile e mi rivolgo ad un altro operatore. Centro tecnico: capisco la sua frustrazione Miss B... Non fa in tempo a finire che gridando cose non ripetibili e chiedendo di cancellare il contratto gli sbatto giu'il telefono. Dopo un'ora mi chiama il suo supervisor e mi dice che il loro ingegnere pensa di aver capito il problema e in qualche giorno lo risolveranno. Ecco come funziona il customer service. Have a great day! Camilla

lunedì 16 aprile 2012

Io non so niente

Lo dico sempre alle mie amiche e non solo: io non so niente. Non so che passeggino dovrò comprare. Non so quanti ciucci mi serviranno, ce ne sono così tanti da Toys R Us. Non so se comprare il fasciatoio o no. Ma poi dove lo metto? Non so la differenza tra le varie misure di pannolini. Non so nessuna canzoncina per bambini (a parte quelle del centro estivo). Non so come è fatto un lettino: ti servirà un cuscino? E le lenzuola? Non so cosa succederà quando ti porterò a casa per la prima volta. Non so a quanti mesi ti cresceranno i primi dentini. Non so come farò a portarti in metropolitana. Ma cosa credi? Alcune cose le so. So che ti voglio sempre più bene anche se ti vedo solo una volta al mese in bianco e nero su un piccolo schermo appeso alla parete. So che ho sempre voluto una femmina ma adesso penso che un maschio non sia poi così male. So che farò di tutto per essere una brava mamma. E so che imparerò tutto proprio da te, che paziente mi guiderai tra le vicissitudini e le gioie di essere genitore. So che non vedo l'ora di abbracciarti, baciarti e coccolarti. E come le so queste cose? Ma semplice! Perché mi fai compagnia ogni giorno, con i tuoi calcetti, pugnetti e capriole. Dai che ci divertiremo insieme! Questo lo so.

Anna

domenica 15 aprile 2012

Una notte da leoni...

Nonostante la pigrizia estrema che ormai si e'impossessata di me, lo scorso mercoledi avevo deciso che non avrei perso la rassegna del cinema italiano a cui mi sono iscritta mesi fa. Chiaramente avevo iscritto anche Giorgi, ma anche questa volta aveva una scusa...non si sentiva bene e poi c'erano delle partite di calcio e poi Beppe veniva a giocare alla playstation.... No problem, con me e'venuta Anna la panciona. Prima di uscire mi sono raccomandata con Giorgio:
 1) nutrire Dracula
2) lavarlo dopo la lotta con lo stracchino
3) mettergli il pigiama col pannolino da notte, quello viola.
 Insomma non mi sembrava cosi'complessa la cosa. Dopo aver passato una bella serata con la futura mamma di Giorgio (Anna) sono tornata a casa, speranzosa di sentire un silenzio di tomba provenire dall'interno. Mi sbagliavo. Sembrava che a casa mia ci fosse il tipo di Juve- Fiore ( 0-2). Erano quei due idioti di Giorgi e Beppe che come due sedicenni esultavano a ogni passaggio della Playstation. Fin qui tutto normale,almeno per loro. Ho salutato i due players e sono andata a letto ( dopo un grido di Giorgio che ha svegliato Dracula,il quale pero' si e' subito riaddormentato) Dopo pochi minuti Beppe se ne va, dopo pochi minuti Dracula comincia a gridare,.ad intervalli di dieci minuti.C'e'qualcosa che non va. Guardo Giorgi con sospetto. Lui guarda in alto, con l'espressione di Verdone in Bianco Rosso e Verdone.L'espressione del beota. Lo interrogo. E'stato lui. Non si ricorda se ha dato il ciuccio a Dracula. Bastardo.E ora?
Ora Camilla, armata di telefonino per far luce ,entra in punta di piedi in camera di Dracula. Cerco per quello che mi pare un tempo interminabile, con scricchiolii del legno ad ogni passo, imprecazioni contro Giorgi, Matteo( il gatto) che prova ad entrare e viene fulminato da un mio sguardo terribile e finalmente lo trovo. Il ciuccio era sotto il lettino. Con mano delicata e i muscoli in tensione lo attacco alla tutina del mostro e me ne vado sempre in punta di piedi.
Arrivo di la' e Giorgi mi guarda tra il colpevole e l'offeso.
Vorrei strozzarlo, ma alla fine scoppiamo tutti e due a ridere.Finalmente nanna.
Ho cantato vittoria troppo presto.Dopo dieci minuti le grida ricominciano.Cerco di ignorarle, si riaddormentera'. Continua. Mi giro dall'altra parte.Probabilmente ha infilato l'ugola nel monitor.
Mi alzo e mi trascino fino a camera sua. Entro, provo a calmarlo ma non c'e' niente da fare. E' posseduto dal diavolo.
Con paura lo prendo in collo. Altro che diavolo, e' bagnato fradicio. Pure il lettino, fradicio.
Ma come e' possibile??????
Beh e' possibile che tuo marito tra i milioni di pannolini a disposizione scelga quello che serve da costumino da bagno e che dopo due goccie di pipi e' da cambiare?l'unico che e' la meta' degli altri ed ha tutti i pesci disegnati sopra?
Vi assicuro che e' possibile. e vi assicuro che e' possibile anche  pensare a quale arma si abbia a disposizione per ferirlo e poi si abbandoni l'idea per la paura del carcere.
Comunque la notte e' finita con Dracula, Verdone e la mamma tutti e tre nel lettone.
Che la pazienza sia con noi mamme.

Camilla


mercoledì 11 aprile 2012

Ciuccio boy

Dracula e' ciuccio boy. Se ci si dimentica il ciuccio a casa e' un dramma. Se di notte il ciuccio si stacca e' un dramma. Dico si stacca perche' I genitori di Dracula esausti dopo notti passate a rimettergli il ciuccio in bocca,quando hanno avvistato in una farmacia italiana un gancio da attaccare al ciuccio che lo teneva ben fermo e accessible al vampiro non ci hanno pensato due volte. Se il gancio e'stato un toccasana per le nostre notti insonni, allo stesso tempo ha creato un mostro: ciuccio boy. Qua in America, dovete rendervi conto, che non esiste lo svezzamento solo dal latte ,ma anche dal ciuccio. Si', avete capito bene, queste folli fanno lo svezzamento dal ciuccio, che e'consigliato intorno agli 8 mesi. Potete cosi'capire che ciuccio boy non e'proprio visto di buon occhio dalle mamme americane che con sforzo hanno fatto "the pacifier weaning" e si ritrovano con bambini urlanti che corrono dietro a ciuccio boy cercando di strappargli il ciuccio di bocca. Chiaramente Dracula lotta con le unghie e coi denti(senno'che Dracula sarebbe) per non farsi sottrareil prezioso oggetto. Io sinceramente me ne frego, anche degli sguardi di disprezzo, ma sto cercando di limitare il mio ormai two years old dall'uso in pubblico del ciuccio semplicemente per evitargli prese di giro da parte di altri bimbi istigati dalle madri invidiose. Qualcuno ha mai visto un adulto girare col ciuccio? Io no quindi...(anche se c'e'sempre una prima volta per tutto!) Camilla

domenica 8 aprile 2012

Dracula parla mandarino

Dopo aver letto alcuni post di colleghe mamme a Londra sul delicato tema delle scuole all'estero, ho deciso di raccontarvi la mia esperienza. Sin dalla nascita, con occhi inquisitori, le mamme americane ti chiedono se hai gia' pensato in che preschool mandare tuo figlio. D'altronde lo sanno tutti che la preschool(ovvero l'asilo) e' il primo passo verso un'educazione di successo. Beh io non lo sapevo, pensavo fosse uno scherzo. Figutati se coperta di rigurgitini, caccone e quant'altro posso aver tempo di pensare alla preschool, ho appena tempo di lavarmi i capelli (e anche quello non sempre!) Comunque....ho fatto la superiore e mi sono ridotta come al solito all'ultimo momento sperando di avere un'illuminazione dal cielo. Mi rifiutavo di fare tutte quelle stupide application, per cui dovevo regalare $ 100 alla scuola solo per compilare i fogli...e che sono io "babbo Natale "....e qui pero' non mi cade il cappello in testa come nella famosa pubblicita' , mi cadono i 50 fogli dell'application process che ci manca ti domandi che marchio di carta igienica usi e poi si potrebbe dire che sanno proprio tutto di te. Al tour della scuola ( altro centone) ci fanno per prima cosa accomodare sulle seggioline dei bimbi ( vi potete immaginare le condizioni e i moccoli di Giorgi) dove la direttrice ci fa una tiritera di un'ora( tra gli sbuffi di Giorgi e i miei conseguenti calci) sull'importanza del metodo Reggio Emilia, ma vuoi venire e prendere per il c....noi italiani con sto cavolo di Reggio Emilia??? Addirittura ci racconta, tra gli sguardi beotamente ammirati, dei genitori americani ( e altri sbuffi e calci nostri) della settimanale sua chiamata skype con un esperto del metodo Reggio Emilia indovinate un po' di dove..Reggio Emilia!!!!! Comunque per farvela breve il tour dura due ore ed ci da' piu' ai nervi che altro...anche se io cerco di mantenere la mia compostezza con Giorgi che ,se incitato, potrebbe buttare giu'la direttrice con una spinta alle spalle. Questa pero' e' considerata la migliore scuola di Tribeca,qualche sacrificio bisognera'pur farlo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e'stata l'interview,ovvero il colloquio,telefonico, avvenuto circa un mese dopo. La tipa che mi chiama fa domande del tipo " cosa tuo figlio puo' portare come contributo alla scuola"( io avrei voluto rispondere di tutto)," cosa tu e tuo marito potete portare come contributo alla scuola"( qui e'meglio che non vi dica cosa avrei risposto in realta' ho detto cose ridicole che mi vergogno anche di ripetere)e altre idiozie del genere.... Dopo questa interview le mie sicurezze sono crollate. Questa scuola proprio non mi piaceva. ( a parte il fatto che mi avevano anche chiesto $26,000 di retta) E li' l'illuminazione dal cielo. Una mamma di Tribeca mi parla di questa scuola a Chinatown , in poche parole un vero asilo, senza Reggio Emilia, skype o direttrici puzzone....l'unica cosa ,mi dice, il pomeriggio le insegnanti parlano mandarino. La andro' a visitare,e la mia visita ve la raccontero'nel prossimo post, ma vi posso gia' dire che Dracula parlera' mandarino. Camilla

venerdì 6 aprile 2012

I'm a Kindle girl

L'avevo giurato anche su questo blog: vade retro e-book, ovvero, mai e mai mi comprerò un libro elettronico. A me il libro piace toccarlo, annusarlo, sfogliarne le pagine...sì va bene...ma quanto pesano questi libri! E quindi...eccomi qui con il mio Kindle Touch nella borsa. E se quando ero un'assidua frequentatrice delle biblioteche pubbliche la peggior cosa che potesse capitarmi era lasciare il libro a casa, ora il mio peggior incubo è accendere il Kindle e scoprire che è scarico. Per il resto funziona benissimo. Mi basta toccare lo schermo sulla parte destra per cambiare pagina e devo solo toccare lo schermo sulla sinistra per tornare indietro. Facile! Facile sì...se non fosse che è veramente sensibile al tatto! La mattina sulla metropolitana (unico momento della giornata ormai in cui posso dedicarmi alla lettura) trovare un posto a sedere è quasi un miracolo (non mi aiuta nemmeno il fatto di essere incinta di 5 mesi) e siamo tutti pressati uno sull'altro. Già tenere il Kindle con una mano, la borsa con dentro i vari spuntini della giornata sulla spalla e con l'altra mano aggrapparsi al palo per non cadere non è facile, se poi devo anche stare attenta a far sì che niente tocchi lo schermo del Kindle...bè questa è un'impresa quasi impossibile!

Nemico numero 1: i capelli. Il Kindle li percepisce come dita umane (???) e cambia pagina. E non potete immaginare quante pagine possano sfogliare i miei capelli.
Nemico numero 2: la 2 e la 3 espresse. Se sono sulla subway 1 locale e ho la possibilità di cambiare e prendere un'espressa riesco a risparmiare 7 minuti...quindi è un'occasione da non perdere. Peccato che tutti i 150 pendolari intorno a me la pensino uguale e il caos è assicurato. Spinte a destra, spinte a sinistra, corsa verso la nuova subway, spintoni per entrare nell'espressa, gomitate della vecchietta per accaparrarsi un posto...e sono di nuovo in piedi. E tutto, non dimentichiamocelo, con il Kindle in mano. Ovviamente in questo passaggio che dura dai 45 secondi ai 2 minuti, le mie dita hanno già sfiorato lo schermo dalle 30 alle 50 volte. Quindi, quando tento di riprendere la lettura non ci capisco più niente: di quante pagine sarò andata avanti? E di quante indietro? Ma a che capitolo ero??

E pensate: questo è solo l'inizio della mia giornata tipo!

Anna




lunedì 2 aprile 2012

Le gioie della casalinga

Una settimana fa mi sono decisa. Ci ho pensato, ripensato, ripensato ancora ed ho deciso cosa fare. Comprare un aspirapolvere nuovo. Sinceramente sugli" elettrodomestici"ho sempre fatto economia, se avevo tre spendevo due in tintinnini( ho appena rivisto "i laureati" che vi consiglio se volete farvi due sane risate) e uno in oggetti utili alla casa. Purtroppo o bene che sia, dipende dai punti di vista, da quando ho un figlio le mie spese si sono capovolte e di tintinnini me ne compro ben pochi. Dopo lo spinning, quello per favore non me lo togliete, mi sono diretta da bed Bath and Beyond, il nome e'gia'tutto un programma.Una volta di fronte al "mostruoso" reparto aspiralveri mi sono sentita sopraffatta dalle possibilita': con sacchetto, senza sacchetto, con motore turbo, con braccio rimovibile, con spazzole per parquet e per tappeti, con la manina che esce e ti fa una carezza dopo che hai finito di pulire! Resami conto dei miei limiti ho chiamato l'esperto di aspirapolveri del negozio. Vi risparmio la lungagnata che mi ha tirato su tutti gli accessori sopramenzionati, vi dico solo che dopo venti minuti in cui pensavo alle mie prossime vacanze l'ho ringraziato e gli ho detto che mi era tutto chiaro e che mi serviva qualche altro minuto per decidere. Stavo per mollare, non sentendomi nemmeno colpevole del successivo acquisto di un tintinnino quando ...ho visto il reparto occasioni. Aspiravolveri da $ 600 a $ 300 semplicemente perche' da esposizione. Si', la superficie era un po' graffiata e mancava una delle spazzoline multiuso ma non mi sembrava un dettaglio importante. L'esperto mi ha chiaramente guardato con disprezzo quando gli ho comunicato la mia scelta. Pazienza. Ho compilato tutti i fogli necessari e ho concordato la consegna per il pomeriggio. ( qua in America ci facciamo fare il " delivery" di tutto...anche degli aspirapolveri!) Le ore passavano e non stavo nella pelle,nell'attesa della consegna. La consegna non e' mai avvenuta quel pomeriggio. Dopo varie telefonate e crisi isteriche ho capito che la mia " delivery" era stata messa in secondo piano trattandosi di un oggetto di "seconda mano"...bastardi. La mattina dopo, pero', puntuale come un orologio e' arrivato, rosso fiammante. Adesso vi voglio confessare la verita'. Io l'aspirapolvere non lo uso mai, o meglio forse tre volte in un anno. Lo usa la mia fidata donna delle pulizie, Renata. Quindi ho dovuto aspettare fino al sabato successivo per la prova ufficiale del nostro nuovo elettrodomestico. Come tutti i sabato mattina sono andata alla mia lezione preferita di spinning e mentre pedalavo con fatica sognavo il rombo del mio nuovo aspirapolvere nelle mani di Renata in quell'esatto momento. Purtropo il mio sogno si e' infranto appena la lezione e' finita ed ho ricevuto una telefonata con voce tremante da Giorgio, nella quale dopo aver farfugliato confusamente qualcosa aspirapolvere mi ha passato Renata. Non ci potevo credere, mancava un pezzo, forse il pezzo piu' importante, quello che tiene attaccato il sachetto all'aspirapolvere. Non potevo accettarlo. Agguerrita sono tornata da Bed Bath e sti str..... Mi sono diretta come una erinni furiosa al customer service aspettandomi scuse e  il pezzo mancante su un piato d'argento. Invece l'impiegata che mentre io parlavo pensava anche lei alla sua prossima vacanza, senza nemmeno guardarmi negli occhi mi ha semplicemente detto" se non ti va bene puoi riportarlo indietro". Ma come????? Era una settimana che mi " pregustavo " l'uso anche se indiretto del nuovo aspirapolvere e adesso per uno stupido pezzettino di plastica dovevo riportarlo? Per non parlare della fatica di portarlo indietro dato che la delivery al contrario chiaramente non esiste. Non potevo mollare proprio li'. Avevo gia' in mente un piano diabolico ma con assoluta nonchalance ho annuito e sorriso all'impiegata. Mi sono diretta fischiettando verso il reparto aspirapolveri.C'erano degli impiegati del negozio che stavano riarrangiando il display proprio degli aspirapolveri, dovevo leggermente modificare il mio piano. Con un sorriso a 44 denti ho chiesto ad uno di loro se sapeva dove erano gli aspirapolveri che prima erano li. Lui mi indica tre o quattro macchine infernali sul pavimento a circa un metro. Mi guardo intorno, tra me e la piu' vicina telecamera c'era un muretto nel mezzo, se mi fossi chinata non mi avrebbe ripreso. Facendo finta assolutamente di nulla ho aperto un aspirapolvere dello stesso modello del mio, ho estratto la parte mancante e ho cominciato a guardarla con gran interesse a poca distanza dagli impiegati. la mia ineccepibile tranquillita' non deve averli insospettiti e si sono rimessi a fare il loro lavoro. Camilla Lupin nel frattempo si allontanava passo dopo passo col pezzo in mano. Al corridoio successivo Cami occhi di gatto faceva cadere il pezzo in borsa e dopo pochi secondi pedalava allegramente sulla sua bici direzione Renata. E l'aspirapolvere emise un rombo che non dimentichero' mai.

Camilla
P.s. scusate gli errori ma mentre scrivevo il mio caro bambino cercava di attrarre la mia attenzione (colpirmi) col suo nuovo bulldozer.