venerdì 25 giugno 2010

Forever 21 fashion show: the beginning

FOREVER 21 a Times Square

Alle 1830 spaccate mi trovo di fronte al nuovo negozio Forever 21, blindatissimo per l’evento al quale si può partecipare solo su invito. Times Square e’ sempre la stessa: luci, rumori, colori, un delirio insomma. Con circa 40 gradi io sono tutta vestita di nero, pantaloni lunghi e camicia, senza anelli nè bracciali che rischiano di rovinare i vestiti. Mi dirigo sulla Broadway, al numero 1540 . L’entrata del negozio e’ sovrastata da 3 immensi schermi che alle 21 trasmetteranno in diretta la sfilata. Mi avvicino al bestione della sicurezza e gli comunico che sono una dresser volontaria. “Ok entra”, mi dice. Sorrido al bestione. Lui impassibile. Cominciamo bene. Entro e sento su di me gli sguardi invidiosi di tutte le ragazze che stanno cercando di corrompere la sicurezza per poter avere accesso al party…che soddisfazione! Entrare in un negozio Forever 21 vuoto, senza musica, senza ragazze impazzite che si rubano i vestiti dalle mani, e’ una sensazione stranissima: sono sicura che non rivedrò mai più gli scaffali così in ordine e i colori così ben distribuiti! Il negozio e’ su 4 piani, il piano terra e 3 piani sotterranei. La sfilata si terra’ all’ultimo piano e il backstage quindi si trova anch’esso al Lower Level 3, come lo chiamano qui. Mi infilo sulle scale mobili, circondate da bestioni che controllano che nessuno esca dal percorso delle scale per rubare qualcosa, e arrivo al backstage, nascosto nell’angolo piu’ remoto del piano.  Appena entro vengo abbagliata da luci, colori, voci, schiamazzi…siamo nel backstage di Forever 21, non di Calvin Klein…e si vede! A destra sono posizionati tutti i truccatori e i parrucchieri (che piastre straneeee, ok Anna ricordati la marca). Ognuno ha il suo tavolino corredato di specchio gigante e un faretto. Su ogni tavolo ci sono centinaia di cosmetici! Creme, ombretti, spray, mascara… guardo tutto come in un sogno…io a malapena so darmi il lucidalabbra! A sinistra dell’ingresso invece, ci sono 5 carrelli con i vestiti, suddivisi a seconda del modello/a che dovrà indossarli (sulle grucce sono appiccicati i cartellini con i rispettivi nomi).


Mentre aspettiamo che la prof e le sue assistenti ci assegnino ad una modella/o mangiamo qualcosa al catering (di solito non siamo mai trattate così bene…): panini con prosciutto e brie, grissini, taaanta verdura (siamo pur sempre ad una sfilata e le modelle oltre a quella non mangiano niente!) e la mia adorata Coca Light.

Ed ecco che, come sempre attorniati da un’aura di luce, entrano i modelli, 5 maschi e 23 femmine. Solita storia degli -issimi: magrissimi, altissimi, bellissimi. Le modelle cominciano a sottoporsi una alla volta alla “tortura” (così dicono loro!!) di trucco e parrucco, mentre i ragazzi parlano  o leggono un libro. Ad un tratto una delle assistenti della prof si avvicina e ci comunica che dobbiamo  velocemente vestire 6 modelle/i che ancora non hanno provato i loro abiti. Anna tu vesti Brett. Ok. Un attimo. Cos’è che ha detto?? Brett?? Un ragazzo?? Nooooooooooo!!!!!!!!!!!

Anna

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