Saranno Famose

Camilla e Anna, perse nella (e della) Grande Mela.

Grazie Anna e Camilla per la vostra disponibilità. Parto con la classica domanda: da quanto tempo e perché avete lasciato l’Italia?
Camilla: Da 8 anni. Non mi sento di aver lasciato l’Italia, piuttosto di aver “abbracciato “NY.

Anna: Grazie a te per questa intervista. Io sono arrivata a New York il 29 Agosto del 2009. Mio marito era stato ammesso alla Columbia University per un dottorato, una bella occasione. Quindi ho lasciato il mio lavoro, che non mi dava tante prospettive, e sono partita con lui.

Come mai avete scelto proprio New York?
Camilla: io sinceramente non l’ho scelta. Lei ha scelto me, quasi per gioco. Dopo la fine del mio primo amore mi sono trovata senza programmi per l’estate e mi sono “aggiunta” a degli amici che andavano a NY. E’ stato amore a prima vista.

Anna: Io ero stata a New York nel 2007 per 5 mesi e me ne ero innamorata, una vita in Italia non mi sembrava piu’ possibile, DOVEVO tornare a New York.

Di cosa vi occupate?
Camilla: Fashion consulting (ma sono laureata in odontoiatria).

Anna: io ho una laurea in letteratura inglese ma la mia passione e’ sempre stata la moda. Anch’io lavoro come fashion consultant, oltre a fare la babysitter la sera e a dare lezioni di italiano dopo il lavoro.

Avete un visto? E’ stato difficile ottenerlo?
Camilla: E2. E’ una lunga storia, comunque difficile e divertente allo stesso tempo.

Anna: io ho un visto J2 da “dependent”, cioe’ da moglie. Sono stata fortunata perche’ a mio marito e’ stato rilasciato questo visto che permette anche alle dependents di poter lavorare. Ho amiche che non hanno un visto lavorativo e sono costrette a rimanere a casa anche se vorrebbero lavorare.

Com’è vivere a New York?
Camilla: E’ come vivere dentro un frullatore a  diverse velocita’. Se per caso si ferma un attimo ti senti persa.

Anna: e’ fantastico e difficile allo stesso tempo. Fantastico per tutti gli stimoli che la citta’ sa offrire, difficile per il ritmo di vita, molto piu’ veloce di quello a cui siamo abituati in Italia.

Come è nata l’idea del blog?
Camilla: E’ una valvola di sfogo , un catalizzatore di energie.

Anna: appena arrivata a New York, le mie amiche continuavano a mandarmi tutte le stesse email: come va? Cosa fai? Ti sei ambientata? Visto che il tempo per rispondere a tutte singolarmente non c’era, ho cominciato a mandare email “comunitarie”. Ed e’ cosi che un giorno ho pensato ad un blog...ed ecco nascere LostInTheApple ( www.lostintheapple.com) . Ormai ci seguono in tanti e ci fa piacere quando riceviamo email di persone che vorrebbero seguire il nostro esempio e ci chiedono consigli.

Qualcuno ha detto che i giovani in Italia possono giocare solo in serie C o B, per la serie A si deve andare all’estero. Cosa ne pensate?
Camilla: Non sono d’accordo, la serie A te la costruisci tu dovenque tu sia. Le possibilita’ ci sono dappertutto, non e’ che NY sia , come tanti credono, la terra delle occasioni. Certo e’ che e’ tutto piu’ veloce ma non c’e’ nessuna “protezione sociale”( la poverta’ e’ una mezza malattia).

Anna: io credo che in Italia le possibilita’ siano veramente minime, soprattutto in determinati settori (come la ricerca scientifica per esempio). Pero’ credo anche che la determinazione, la voglia di riuscire e la serieta’ servano in qualsiasi paese del mondo se si vuole riuscire in qualcosa.

Vi manca l’Italia?
Camilla: A momenti.

Anna: certo. Mi manca la mia famiglia, mi mancano gli amici di sempre, mi manca la passeggiata nel centro storico. E ovviamente da buona cesenate mi manca la piadina!

Pensate di ritornarci un giorno?
Camilla: Cambio spesso idea, oggi si’, domani no.

Anna: io “vorrei” tornarci, ma non so se sara’ possibile. Comunque sono quasi certa di rimanere a New York per almeno altri 4 anni, poi si vedra’!

Cosa consigliate alle donne che vogliono provare a vivere all’estero?
Camilla: Fate la valigia e partite!

Anna: ci vuole tanto coraggio! Pensateci bene: all’inizio non e’ facile, non lo e’ stato per me che ero con mio marito, ma se sentite che volete fare un’esperienza diversa, che sicuramente vi cambiera’, allora buttatevi e partite!

Grazie e in bocca al lupo.

                                Tratto dal blog ANIME NOMADI