mercoledì 18 maggio 2011

Chinatown, NY

Tri-be-ca. Triangle below Canal street.Ecco dove vive la mia famiglioula "americana". Tribeca e' il quartiere di De Niro e delle famigerate "mamme di Tribeca", delle scuole pubbliche di lusso e dei supermercati organici( che secondo me sono una gran presa di c...).
Da canal street invece comincia Chinatown.
Chinatown mi ha sempre affascinato, sin dalla mia prima visita a NY.
Mi hanno affascinato i suoi colori, i suoi odori ( forti),le faccie segnate dei vecchi che giocano a scacchi nel parco,i pesci che nuotano nelle vasce dei pescivendoli,la gente che ti spinge, la lingua incomprensibile.
A chinatown il 99% della popolazione e' cinese, non cinese americano,cinese.
Sono pochi quelli che parlano inglese, tutto e' in cinese anche nei cartelli di catene di banche, Mc Donald, supermercati.
Io e Filippo ci avviamo spesso per le sue viuzze incasinate con gran divertimento.
L'ultima volta la nostra destinazione era l'honk Kong supermarket, un supermercato consigliatoci per i suoi prezzi da Alicia, la mia amica cinese.
Dovete sapere che dracula, oltreche' venire dalla Transilvania, ha anche delle origini orientali. Io ne sono certa e vi spiego perche'.....
Qualsiasi donna o bambina di origini orientali che veda perde completamente la testa. La segue, la abbraccia, non vuola lasciarla pur non avendola mai vista prima.
E allora io lo porto a chinatown.
Ci siamo avviati verso l'Homk Kong market un sabato pomeriggio, non pensando che poteva non essere la giornata piu' adatta.
Quello che ci si' e' presentato davanti all'ingresso e' stata una marea umana, dagli affascinanti occhi a mandorla.
Eravamo gli unici senza gli occhi a mandorla, anzi io era l'unica. Dracula della Muraglia Cinese era perfettamente a suo agio.
L'honk Kong Market e' stato una scoperta incredibile.
Ci trovi di tutto...l'importante e' non essere schizzinosi.
Appena entri c'e' il banco del pesce. Chiaramente dracula ha cacciato una mano in una delle vasche coi pesci vivi ( e della roba marrone che vive con loro nelle vasche) e ho dovuto trascinarlo via prima che cercasse di 'salvare "uno dei pesci.Io non ho comprato niente, Alicia un pescione che sembrava ormai centenario...non sapevo che i Cinesi avessero un tale rispetto per gli animali da mangiarli una volta che fossero morti di vecchiaia.
Siamo poi passate ai corridoi dei prodotti in scatola. Ho comprato pacchi di pasta De cecco per 50 centesimi( quei ladri di whole food li vendono a $2.50), biscotti al cioccolato ( organici cinesi garantiti ahahaha), gelato giapponese,frutta,verdura( anche queste sicuramente organiche),maionese piccante e altre cose consigliate da Alicia.
Dracula toccava il cielo con un dito. Addirittura parlava con tutti quelli che ci passavano accanto, adesso ho capito che non capisco mai cosa dice perche'in realta' dracula parla cinese...ebbene si.
Siamo usciti dopo un'ora carichi di roba, di cui la meta'non abbiamo mangiato,ma felici di aver fatto un salto alle origini(Dracula-san) e di aver fatto la spesa in un supermercato dove le mele non siano lucidate a specchio( io!)
Camilla

martedì 17 maggio 2011

I giorni di pioggia

Stamattina mia mamma mi ha telefonato al solito orario, l'unico in cui può essere sicura di trovarmi: le 9:10 di mattina. Se sbaglia anche solo di un minuto tutti i nostri piani di sentirci vanno a rotoli. Deve chiamarmi esattamente quando sto salendo le scale della metropolitana verso Varick Street,verso la superficie, così da poter chiacchierare durante il mio tragitto a piedi verso l'ufficio. Il tempo utile per la telefonata è 7 minuti. E' capitato che il suo orologio fosse avanti di 3 minuti e quindi la nostra telefonata poteva durare solo 4 minuti, troppo pochi per chi vive a un oceano di distanza. Quando poi mi deve passare anche il babbo o la sorella, ecco che la situazione si complica...ma ormai si è specializzata ed è abbastanza puntuale, mentre io quando scendo dalla metro ho già il telefono in mano aspettando che squilli.
Questa mattina sono arrivata al lavoro con le lacrime agli occhi. Ci sono volte in cui mi chiedo chi me l'abbia fatto fare,lasciare il Bel Paese per trasferirmi a New York. Io e Antonio ripetiamo sempre la stessa cosa: se ci avessimo riflettuto un pò di più non saremmo mai partiti, ma è questo il bello,siamo partiti senza pensare. Adesso, dopo quasi 2 anni, ho una lista dei pro e dei contro lunghissima, lista che ho potuto stilare solo con l'esperienza diretta sul campo....Comunque, dicevo che stamattina ho trattenuto le lacrime a stento. Qui a NY è ancora autunno: stivaletti, jeans, maglioncino, giacca di pelle, sciarpa e ombrello costante ormai da 10 giorni. Stamattina invece mia mamma mi ha fatto sentire il rumore delle onde.
"Pronto mamma?"
"Ciao Anna, senti qui e indovina dove sono! (rumore delle onde del mare)"
"Mamma sei al mare..."
"Sì sono al mare, si sta benissimo, c'è caldo e cosa ancora più bella c'è pochissima gente, la spiaggia è deserta!"
Io faticavo a tenere l'ombrello, avevo già i capelli arruffati dalla pioggia, i pantaloni dal ginocchio in giù tutti bagnati e il cervello che mi gridava: ricordati perchè sei qui, ricordati perchè sei qui, ricorda ricorda...
E' inutile, ci sono giorni (di pioggia) in cui è veramente difficile ritrovarsi lost in the apple, l'unica cosa che vorrei fare è prendere un aereo e tornare a casa. Ma poi tengo duro, stringo i denti e cerco di ricordarmi i motivi per cui sono partita, quelli che mi fanno stare meglio, che mi fanno entrare in ufficio e sorridere. I motivi di una scelta che non è giusta o sbagliata, ma è stata una scelta, e io, sotto la pioggia e senza lavatrice, sono qui per viverla.

Anna