La mattina della sfilata mi reco tutta intimorita all’appuntamento nello showroom di Calvin Klein: non sapevo cosa aspettarmi, era la mia prima esperienza e non volevo fare brutte figure, tanto che la sera prima avevo cercato su Google Images una foto di Calvin per essere pronta nel caso mi si presentasse davanti… Lo showroom è enorme, tutto bianco, minimale, proprio nello stile Calvin Klein. I vestiti sono tutti divisi a seconda dei modelli che li indosseranno e appesi su alcuni carrelli. Ma cosa c’è in quelle buste trasparenti? Mutande da uomo? Mah…
Mentre mi guardo intorno cercando di immagazzinare ogni minimo dettaglio, ecco che la prof. incaricata di organizzare e supervisionare noi dressers entra nel grande loft bianco e affida a noi volontarie diversi compiti: c’è chi deve usare uno strumento tipo il Vaporetto per togliere alcune pieghe rimaste sulle camicie, chi con le forbici deve tagliare le etichette più ingombranti, chi, come me, deve togliere gli adesivi bianchi dalla suola delle scarpe (mentre le modelle camminano non è professionale che si intraveda il bianco delle etichette).
E improvvisamente, quando tutto è pronto, inaspettatamente, senza avvisarci, così, di punto in bianco, la prof. grida: “fate entrare i modelli!!!”.
Anna
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