venerdì 4 febbraio 2011

Michael

La settimana scorsa e' venuta giu' una nevicata che ha paralizzato NY. Dovete sapere pero' che Dracula ha un piccolo difetto...non fa il riposino il pomeriggio a meno che io non lo scarrozzi, incurante delle intemperie, per tutta Tribeca. Diciamo che conosco per nome gli impiegati del supermercato vicino a casa dato che e' una tappa fissa del nostro percorso pomeridiano.
Non solo nevicava, c'era un tale vento che i fiocchi mi avevano reso praticamente un pupazzo di neve ambulante e Dracula...dormiva beato nel suo passeggino corazzato. In realta' maledicevo i venti strati che mi ero messa per affrontarie le intemperie...spingere Dracula in mezzo a trenta cm di neve non era nulla in confronto ad una lezione di spinning a Soul-cycle...ero un pupazzo di neve sudato fradicio.
Non potevo fermarmi pero'...il transilvano al mio primo cedimento si sarebbe svegliato. E allora dopo circa venti minuti dentro al supermercato a girare i corridoi come fossero l'interno di Bloomingdales ho deciso di uscire allo scoperto e affrontare la via del ritorno.
Spingevo il carrettino come non ci fosse un domani in posizione aereodinamica, rischiando diversi scontri frontali.Visibilita' praticamente inesistente. Ghiacchio e quindi rischio di capitombolo elevato.
Ad un certo punto ho intravisto una figura che si muoveva incerta di fronte a me. Ma spostati caz...non vedi come sono ridotta...ho pensato. Poi mi sono accorta del bastone bianco.
Ho sempre avuto un "debole" per i ciechi, o dovrei dire politically correct non vedenti. Sento un pugno allo stomaco ad ogni bastone bianco, non so perche', le lacrime cominciano a scendermi silenziose sulle guance. Soffro ad ogni loro passo, vorrei sempre aiutarli, ma come avrete sicuramente provato anche voi, sento allo stesso tempo un certo pudore che mi impedisce sempre di farlo.
Non questa volta. Non potevo stare a guardare questa figura che cercava di muoversi attraverso la neve e il ghiaccio. Ho affrettato il passo...Mi sono avvicinata e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto, paurosa di una reazione negativa. Invece lui mi ha preso saldamente sotto braccio. Ho sentito la fiducia nel suo appoggio. Le lacrime scendevano, ma lui non le ha viste. Mi ha raccontato che non si era reso conto della gravita' della situazione metereologica prima di uscire e che stava tentando di tornare a casa, ma con questa neve i suoi punti di riferimento non funzionavano. Michael, questo il suo nome, aveva viaggiato molto nella sua vita, prima che una malattia gli togliesse la vista ma non i ricordi dei posti che aveva visitato, tra cui l'Italia...Parliamo in mezzo alla bufera, e' felice,mi dice, che qualcuno non solo lo aiuti ma di avere anche compagnia nella sua solitaria passeggiata quotidiana. Gli racconto di Dracula, dato che mi dice ogni due passi che c'e' un ostacolo, che lo sente col bastone, nonostante io continui a dirgli che sta semplicemente prendendo a bastonate la sua carrozzina...
Dracula intanto, nonostante i colpi, riposa beato. Arriviamo al palazzo di Michael, il portiere che ci vede arrivare corre fuori, mi dice che era preoccupato, da qui ci pensa lui. Ci siamo salutati con un abbraccio con Michael e con la promessa che magari le nostre passeggiate quotidiane non saranno sempre solitarie.

Camilla

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