domenica 23 maggio 2010

Out and about…Part 2

“Franci dai ci sediamo??”. Sono al Bar di Civetta da un’ora. Mi sono bevuta tre e dico tre bicchieri di vino rosso, ho una fame che addenterei il braccio pasciuto della mia vicina di sgabello e soprattutto non capisco perchè dobbiamo aspettare un’ora una persona, MALEDUCATA, per mangiare.

“Dai Carlotta, rilassati, se tra 5 minuti non arriva ti prometto che ci sediamo”, mi dice Francesco. Continuo a guardare in direzione della porta.

Eccolo.

Sono sicura che sia lui.

Alto, castano chiaro, abbronzato, casualmente trasandato e soprattutto assolutamente senza fretta(tanto è solo un’ora che lo aspettiamo.)

Abbraccia Francesco. “Scusa” dice, “ho perso la cognizione del tempo in camera oscura” (camera oscura di sti c…penso io!!). Ci stringiamo la mano velocemente, io gli rivolgo lo sguardo da “Carlotta la Scocciata”, lui o non si accorge o fa finta di non accorgersi e mi sorride.

Finalmente si mangia!! Eh lo so, se non mangio io perdo la testa! La cena scorre veloce, veloce perchè io mi perdo nei racconti dei “newyorkesi’, gia’ solo sentirli parlare della loro “quotidianità” mi sembra anni luce dalla mia realtà italiana….Alessandro, il fotografo ritardatario è pieno di storie. ”Vive” a NY da 5 anni, dico vive con le virgolette perchè è sempre in viaggio. E’ uno spirito libero, o almeno così si definisce (come poteva non esserlo???). Lavora per tutti e per nessuno, in realtà l’unico con cui fa i conti alla fine di una giornata è solo se stesso. Gli vengono proposti lavori da giornali, quotidiani, tv, sempre in giro per il mondo. La sua passione è la fotografia di “facce” come dice lui, non volti, facce rende molto di più l’idea.

Ce ne andiamo da Civetta dopo 4 bottiglie di vino e due ore di chiacchiere da amici di vecchia data. “Andiamo a bere qualcosa nel mio bar segreto”, chiede Ale (l’ho chiamato cosi’ alla terza bottiglia). Io e Francesco andiamo, gli altri a letto. Beh in effetti è l’1 e io domattina devo essere al giornale alle 9….pero’ al Bar Segreto non posso rinunciare, mezz’ora e vado a nanna.

Angolo sulla Settima Avenue. Porticina nera. Ale bussa. Un saluto veloce e scendiamo le scale buie con un sottofondo jazz. Pochi tavolini, luci basse, musica alta, atmosfera speakeasy. Il primo giro di Mojito me lo ricordo….poi ho solo dei flash….io che ballo con Francesco, Ale che scatta un milione di foto, una sigaretta sui gradini della casa di Carrie Bradshaw.

Poi il suono della sveglia. Sono le otto. La testa mi scoppia. Sono completamente vestita (anche le scarpe). Ce la posso fare, una doccia e sarò come nuova…beh nuova non credo, ma almeno riuscirò ad aprire gli occhi che mi sembrano incollati con il Superattack o forse con Saratoga il silicone sigillante! Mi spoglio velocemente e noto un cerottone sul polso. In realta’ adesso che ci penso mi fa anche un pò male. Ma cosa ho combinato???? Lo stacco…..no, ma perchè?? Perchè sono così rincoglionita??? La apple non me la scorderò mai.

Bacio

Carlotta

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